Neuropsicologia

“Il cervello: se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce. La sua plasticità è formidabile. Per questo bisogna continuare a pensare”

Rita Levi-Montalcini

Integrando gli anni di formazione in neuropsicologia, che mi hanno fornito gli strumenti necessari per praticare la valutazione neuropsicologica e la riabilitazione cognitiva, con gli anni di specializzazione in psicoterapia cognitivo comportamentale, ho sviluppato un modello di trattamento integrato altamente efficace nella risoluzione di problematiche neuropsicologiche. Sono inoltre certificata Esperta in Neuropsicologia Clinica e Forense.

La neuropsicologia clinica è una disciplina scientifica a “ponte” tra la neurologia e la psicologia, si occupa della valutazione, diagnosi, riabilitazione e/o potenziamento delle funzioni cognitive (memoria, linguaggio, percezione, ragionamento, funzioni esecutive, funzioni visuo-spaziali e prassiche), di problematiche emotivo-motivazionali e comportamentali causate da disturbi del neurosviluppo, lesioni o deterioramenti del sistema nervoso centrale.

Valutazione neuropsicologica

La valutazione neuropsicologica, condotta tramite strumenti psicometrici standardizzati, è la raccolta, sintesi ed interpretazione di una serie di informazioni sullo stato cognitivo ed emotivo-comportamentale di una persona. Lo scopo è quello di identificare eventuali deficit cognitivi, contribuire alla diagnosi, monitorare l’evoluzione della patologia e pianificare adeguati interventi di riabilitazione, stimolazione o potenziamento cognitivo. Può essere utile, inoltre, richiedere una valutazione neuropsicologica se la persona o un familiare dell’interessato incomincia ad accorgersi di dimenticanze, smemoratezza, disorientamento, cambiamenti nell’umore o nella personalità ecc., per sapere se queste sono semplici variazioni fisiologiche dovute all’invecchiamento oppure sono dei sintomi di una patologia.

Stimolazione e riabilitazione cognitiva

La stimolazione cognitiva ha come obiettivo il mantenimento di quelle funzioni che ancora non sono state compromesse dalla malattia.
Si parla di stimolazione cognitiva nelle patologie dove non è possibile un recupero ma, attraverso un costante allenamento, si può cercare di contrastare l’impatto della malattia e rallentarne la progressione.

La riabilitazione cognitiva ha come obiettivo il ristabilire il funzionamento cognitivo il più vicino possibile a com’era prima dell’insorgenza della compromissione. In questo caso si mira a recuperare o compensare le funzioni cognitive danneggiate. E’ rivolta a persone di qualunque età che hanno subito una lesione cerebrale.

Numerose evidenze sperimentali hanno dimostrato come sessioni di ginnastica mentale siano utili per allenare le funzioni cognitive anche di persone che non hanno nessuna compromissione ma che vogliono sentirsi attive nel piano cognitivo. Contrastando anche nel normale processo di invecchiamento il calo della memoria e dell’attenzione, rallentando il declino cognitivo legato all’età, grazie a interventi di potenziamento cognitivo.

Mi occupo principalmente di:

Esiti cerebrovascolari:

  • Ictus
  • Emorragie cerebrali
  • Deterioramento cognitivo dovuto a malattie cardiovascolari
  • Deterioramento cognitivo dovuto a interventi chirurgici
  • Trauma cranico

Patologie neurodegenerative:

  • Malattia di Alzheimer
  • Morbo di Parkinson
  • Sclerosi Multipla

Sostegno genitoriale

Sostegno psicologico:

Accogliendo il disagio emotivo in relazione ai cambiamenti della vita dovuti alla malattia del proprio familiare

Disturbi del neurosviluppo:

  • Disabilità intellettive
  • Disturbo dello spettro dell’autismo
  • Disturbo da deficit di attenzione e iperattività
  • Ecc.

Potenziamento della memoria e dell’attenzione:

In persone che non hanno compromissioni cognitive

Dott.ssa Melinda Ravagnan – Psicologa Chioggia e Sottomarina, Psicoterapeuta, Sessuologa, Neuropsicologa